Pasquale Tridico e Enrico Marro Il lavoro di oggi, la pensione di domani

Tridico

27 aprile 2023 ore 18.30

Via Cappuccio 5, Milano

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IL LIBRO

Due facce della stessa medaglia: il lavoro e la pensione. La precarietà e i bassi salari che colpiscono i giovani determinano anche il loro futuro previdenziale: un lavoro povero frutterà una pensione povera. C’è un collegamento divenuto più stretto con l’introduzione del sistema contributivo. E dobbiamo migliorare la quantità e la qualità dell’occupazione, per evitare domani di avere una massa di anziani da assistere. Tanto più in un quadro di preoccupante declino demografico. I giovani vedranno mai la pensione? Come evitare che la precarietà si trasformi in una trappola? Perché le baby pensioni sono uno scandalo di cui ancora paghiamo il prezzo? Quota 103, il salario minimo e il Reddito di cittadinanza sono le risposte giuste? Cosa è successo con l’esplosione della spesa dovuta al Covid? Pasquale Tridico, presidente dell’Inps dal 22 maggio 2019, spiega per la prima volta in un libro con il giornalista del «Corriere della Sera», Enrico Marro, come sono nati il decreto Dignità e il Reddito di cittadinanza; «a che punto è l’Inps», un gigante che gestisce quasi la metà della spesa pubblica ma del quale sappiamo poco; e perché il futuro passa necessariamente da un nuovo Stato sociale. Un viaggio tra passato, presente e futuro dell’economia del Paese che riguarda ogni cittadino.

fonte: Solferino

CHI SONO GLI AUTORI: 

Pasquale Tridico

(fonte: wikipedia)

Nato a Scala Coeli[1], in provincia di Cosenza, ha frequentato il liceo scientifico “Stefano Patrizi” di Cariati e in seguito ha proseguito gli studi a Roma, dove nel 2000 si è laureato in scienze politiche e relazioni internazionali all’Università “La Sapienza”, e nel 2004 ha completato il dottorato in economia presso l’Università Roma Tre.

Tra il 2003 e il 2010 ha insegnato economia dell’Unione europea presso l’Università “La Sapienza” di Roma e dal 2005 al 2009 in diversi corsi a contratto presso l’Università Roma Tre.

Ha svolto attività di ricerca anche negli Stati Uniti presso l’Università di New York e l’Università della California, Los Angeles (UCLA). Ha inoltre effettuato periodi di studio e di insegnamento in diverse università europee. Coordina presso l’Università Roma Tre una summer school annuale dedicata agli studenti di dottorato di tutta Europa. È stato segretario generale, eletto dal 2012 al 2019, dell’associazione accademica European Association for Evolutionary Political Economy (EAEPE).

Dal 2019 è professore ordinario di politica economica e docente di economia del lavoro presso il dipartimento di economia dell’Università Roma Tre, dove è anche direttore del centro di ricerca di eccellenza Jean Monnet Labour, Welfare and Social Rights, titolare della cattedra Jean Monnet dell’Unione europea in Economic Growth and Welfare Systems, e coordinatore del corso di laurea magistrale in mercato del lavoro, relazioni industriali e sistemi di welfare. È stato direttore del master “Human Development and Food Security” dal 2013 al settembre 2018.

I temi di ricerca di Tridico includono l’economia del lavoro, le disuguaglianze di reddito, i sistemi di welfare, la politica economica italiana ed europea, la transizione dei paesi ex comunisti e l’integrazione europea, lo sviluppo economico e le crisi finanziarie. Su questi temi e in particolare sul nesso tra disuguaglianza, finanziarizzazione e scarsa crescita ha contribuito con diversi contribuiti di approccio keynesiano (cfr. Opere). È autore, tra le altre opere, di Economia del Lavoro. Analisi Macroeconomica, evidenze empiriche e politiche del lavoro (Mondadori Università, 2019), un manuale di economia del lavoro pluralista e non main stream, e di una monografia in inglese dal titolo Inequality in Financial Capitalism (Routledge, 2017), in cui emergono i nessi tra disuguaglianza e crisi economica. In merito a tali tematiche ha fornito contributi ai lavori del parlamento italiano intervenendo in audizioni e convegni e, dal giugno 2018 al febbraio 2019, è stato consigliere economico presso il ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.

Nel marzo 2018, prima delle elezioni politiche nazionali in Italia, viene indicato come possibile Ministro del lavoro in caso di vittoria elettorale del Movimento 5 Stelle. Successivamente, con il decreto legge del 14 marzo 2019, il governo Conte I lo designa come presidente dell’INPS, incarico che assume ufficialmente il 22 maggio dello stesso anno con Decreto del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Enrico Marro

(fonte: Solferino)

nato nel 1963, laureato in Scienze politiche, master alla Scuola di giornalismo Rcs «Gino Palumbo ». È una delle firme di riferimento sui temi economici del «Corriere della Sera», dove lavora dal 1989.

Chi sono i discussant:

Paola Severini Melograni

(Fonte Wikipedia)

 E’ giornalista professionista, attivista per i diritti umani, scrittrice, conduttrice radiofonica e produttrice televisiva. Nel 1996 ha fondato la Cooperativa Superangeli. Attualmente è Direttrice Responsabile dell’Agenzia Angelipress[3], nata nel 2000; segretario generale del Comitato Internazionale Viva Toscanini[4] e presidente dell’Archivio Storico Piero Melograni[5]. Grazie al suo continuo impegno, alle attività svolte nei confronti delle Onlus e alla sua lunga esperienza nel mondo cattolico, è considerata una dei massimi esponenti del terzo settore in Italia, una delle prime giornaliste in Italia esperta in comunicazione sociale.[6][7] Dal 2000 dirige l’Agenzia giornalistica Angelipress, che ha fondato, e che dal 2000 a dicembre 2018 ha fornito, senza interruzioni, le sedute del Parlamento Italiano e lo ha ripreso dal 2020 per il Senato, collegata con migliaia di realtà del terzo settore. L’agenzia, il 26 gennaio 2011, compiuti i 10 anni di servizio ininterrotto al mondo della politica e del no-profit, ha ricevuto la Medaglia d’Oro del Presidente della Repubblica, e, su decisione della stessa Severini, ha scelto di rendere accessibile tutto il suo archivio in internet.

Marco Tarquinio

(fonte wikipedia)

Nato a Foligno ma residente sin dalla nascita ad Assisi, è stato capo scout nell’Agesci locale. Sposato dal 1986, ha due figlie. Esperto di politica interna e internazionale, inizia l’attività giornalistica a La Voce, settimanale cattolico della sua regione, l’Umbria, dove lavora tra il 1981 e il 1984. Dal 1983 al 1988 collabora come corrispondente da Assisi e poi nella redazione perugina del Corriere dell’Umbria, giornale nel quale è divenuto professionista. Nel 1988 diviene cronista politico-parlamentare nella redazione centrale romana della catena di quotidiani locali La Gazzetta. Nel 1990 passa a Il Tempo, dapprima alla redazione esteri[1], poi come notista di politica interna e, quindi, capo della redazione politica[2].

Nel novembre del 1993 l’improvviso cambio della linea politica del quotidiano romano lo induce a dimettersi dalla guida della redazione politica e ad autosospendersi da editorialista.[3] A febbraio del 1994 lascia Il Tempo per il quotidiano di ispirazione cattolica, Avvenire, dapprima come capo redattore centrale aggiunto nella redazione centrale a Milano e in seguito come capo della redazione romana; nel luglio del 2007 rientra alla redazione centrale, assumendo l’incarico di vicedirettore e nel 2009 viene nominato direttore a seguito delle dimissioni di Dino Boffo per effetto della prolungata campagna di diffamazione scatenata da Il Giornale, diretto da Vittorio Feltri [4][5].

Con la sua direzione, Avvenire accentua l’attenzione ai temi della lotta alla diseguaglianze, per la giustizia e la sostenibilità economica e ambientale[6][7], aprendo le sue pagine alle proposte e alle esperienze del Terzo settore[8] e della “economia civile”, vera alternativa ai fallimenti del comunismo e del capitalismo finanziario.

Dal 2019 Avvenire pubblica, e lancia anche in occasione del primo Festival dell’Economia civile[9], l’indagine condotta insieme alla Scuola di Economia civile (Sec)[10] sull’Italia dello sviluppo felice e del Benvivere dei territori[11][12]. Il giornale si conferma così voce “fuori dal coro”, apprezzata e contestata (da settori del mondo laico come anche da settori del mondo cattolico): gli effetti sulla diffusione sono positivi tanto che, in una fase di seria crisi dell’editoria, tra la fine del 2017 e la fine del 2018 Avvenire, unico col segno “più”, arriva a collocarsi stabilmente tra i primi cinque quotidiani generalisti italiani.[13]

Continua anche l’impegno informativo sui temi caldi della difesa” integrale” della vita umana: dall’eutanasia e dal suicidio assistito[14] alla gravidanza surrogata (anticipatrice e, a lungo, solitaria la campagna sviluppata sulle pratiche dell’utero in affitto)[15][16], dall’aborto e dalla selezione genetica (soprattutto contro le persone down)[17] ai migranti preda di trafficanti di esseri umani e di speculazioni politiche[18] oltre che del caporalato e di altre forme di sfruttamento al pari dei lavoratori poveri e marginali italiani[19].

Costante anche le realizzazione reportage e dossier informativi e di sensibilizzazione su vari temi come le persecuzioni dei cristiani e delle altre minoranze religiose[20]; liberazione di prigionieri politici e religiosi come Asia Bibi[21]; pedofilia e sfruttamento sessuale[22]; difesa delle istituzioni non profit cattoliche e laiche che beneficiano di esenzioni fiscali per attività di rilevanza sociale; traffico di rifiuti pericolosi e roghi tossici[23], gioco d’azzardo, sulle sue gravi conseguenze sociali, sulle interazioni criminali e sulle dipendenze compulsive che genera.[24]

Dal 2011 al 2016, sino alla cessazione dell’attività di quel dicastero della Santa Sede, è stato consultore del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali.[25]

Rossella Miccio 

(Fonte: La fiera delle parole)

Dopo aver completato la sua laurea in Scienze Politiche presso l’Università Orientale di Napoli nel 1999, Rossella si specializza in Assistenza Umanitaria nel 2000. Da allora, ha lavorato per Emergency coprendo diverse posizioni. È stata referente area prima in Afghanistan e poi in Sudan, dove ha seguito l’avvio del Centro Salam di Cardiochirurgia.

Ha poi lavorato come External Relation Officer fino al 2007, anno in cui le è stato assegnato il coordinamento dell’Ufficio Umanitario, con il mandato di supervisionare tutti i progetti che l’organizzazione aveva aperto in giro per il mondo.

Dal 2015 Rossella è membro del Consiglio Nazionale per la Cooperazione allo Sviluppo Internazionale, Consiglio che conta 50 membri rappresentanti le maggiori organizzazioni italiane di cooperazione allo sviluppo.

A luglio 2017, Rossella è stata nominata Presidente di Emergency.