Marco Leonardi con Maria Stella Gelmini e Luigi Marattin Partita Doppia - le scelte della politica tra riforme ed emergenze

Leonardi, Gelmini, Marattin

27 giugno 2023 –  ore 18.30

Via Cappuccio 5, Milano

Leonardi, Gelmini, Marattin
Leonardi, Gelmini, Marattin

IL LIBRO

La pandemia ha reso possibile ciò che era impensabile. Due governi, il Conte II e il Draghi, si sono succeduti nella scrittura e nell’implementazione del PNRR, un programma straordinario di investimenti e riforme. Il governo Draghi vi ha inserito alcune riforme fondamentali (PA, giustizia, concorrenza), previste come obiettivi vincolanti del Piano che rappresenta perciò anche – forse soprattutto – un cambiamento strutturale nel modo di funzionare della PA, e come tale è potenzialmente in grado di rilanciare la spesa in investimenti ordinari in un paese che storicamente non sa spendere se non una piccola parte dei fondi per lo sviluppo e la coesione. Ma mentre i due governi si dedicavano alla programmazione di lungo periodo di investimenti e riforme, dovevano nel frattempo gestire politiche economiche emergenziali di ristoro, prima per la pandemia e poi per la crisi dei prezzi del gas. E così negli anni 2020-22 il dibattito politico ha vissuto un paradosso: con il PNRR si annunciavano investimenti di lungo periodo, ma le riforme strutturali venivano accantonate, per via di un’eredità politica che le rimetteva in discussione durante il Conte II e per il veto incrociato dei partiti con il governo Draghi. Il risultato è che le grandi riforme sono rimaste al palo e nemmeno si è proceduto a riformare il reddito di cittadinanza, le pensioni e la contrattazione dei salari. Oggi però le riforme mancate e la tentazione della spesa pubblica corrente possono mettere a rischio il PNRR. L’attuale governo deve perciò concentrarsi sull’eredità del Piano anziché metterne in discussione i presupposti. Pena perdere i finanziamenti. E la faccia con tutta l’Europa.

L’Autore

Marco Leonardi

Professore di economia politica all’università degli Studi di Milano, si occupa di disoccupazione e diseguaglianze. E’ stato tra gli anni 2015 e 2018 membro del comitato tecnico di valutazione della Presidenza del Consiglio e consigliere economico del Presidente Gentiloni. Ha scritto un libro sulle riforme di quegli anni dal titolo “le riforme dimezzate, perché su lavoro e pensioni non si può tornare indietro”, EGEA 2018

I discussant

Maria Stella Gelmini

Già esponente di Forza Italia, con la quale è stata eletta deputato nella XV, XVI, XVII e XVIII legislatura, ha ricoperto l’incarico di ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca nel governo Berlusconi IV (2008-2011). È stata anche consigliere comunale di Milano (2016-2021) e capogruppo di Forza Italia alla Camera dal 27 marzo 2018 al 13 febbraio 2021, quando è stata nominata ministro per gli affari regionali e le autonomie nel governo Draghi.

Dissentendo dalle decisioni assunte da Forza Italia nel luglio 2022 nel corso della crisi del governo Draghi, ha deciso di abbandonare il partito[3] ed è entrata in Azione, con cui si è candidata senatore alle elezioni politiche del 25 settembre, risultando eletta. Dal 28 ottobre 2022 è vicesegretario e portavoce di Azione.

Luigi Marattin

Nato a Napoli il 20 febbraio 1979 da genitori napoletani, padre ingegnere chimico di origini venete e madre casalinga[1]. Trasferitosi a Brindisi, vi frequenta gran parte delle scuole elementari e successivamente, nel 1988, si trasferisce a Ferrara dove frequenta il Liceo Scientifico e si laurea cum laude in Economia delle amministrazioni pubbliche e delle istituzioni internazionali all’Università degli Studi di Ferrara nel 2001. Nel 2002 consegue un Master of Science in Economics presso l’Università di Warwick nel Regno Unito.

Nel maggio 2007 consegue il Dottorato di Ricerca in Economia Politica presso il Dipartimento di Scienze Economiche dell’Università degli Studi di Siena.

Nel 2020 diventa professore associato di economia politica presso il Dipartimento di Scienze Economichedell’Università di Bologna.

I suoi interessi di ricerca si concentrano sulla finanza pubblica e sui meccanismi di trasmissione della politica fiscale.[2]

Attività politica

Unitosi alla corrente liberale “Libertà Eguale” dei Democratici di Sinistra (DS), alle elezioni amministrative del giugno 2004 viene eletto consigliere comunale di Ferrara, tra le liste dei DS, carica che ricoprirà fino al 2009facendo parte della Commissione Bilancio e controllo sui servizi pubblici locali.[1]

Partecipa alla fondazione del Partito Democratico il 14 ottobre 2007, venendo eletto nella prima Assemblea Nazionale alle primarie fondative, nelle liste a sostegno della candidatura di Walter Veltroni a segretario nazionale (viene poi rieletto membro dell’Assemblea Nazionale alle primarie del 8 dicembre 2013 a sostegno della candidatura di Matteo Renzi).[1]

Dal dicembre 2010 al settembre 2014 è stato assessore al Bilancio e alle Partecipazioni del comune di Ferrara[4]. In quel periodo si è occupato di diminuire la spesa corrente, le tasse comunali e soprattutto a ridurre più di un terzo il debito del comune.[1]

Dal 2014 al 2018 è stato prima consigliere economico del Presidente del Consiglio Matteo Renzi in un think tankinsieme a Marco Fortis, Yoram Gutgeld e Tommaso Nannicini[5] e poi del successore Paolo Gentiloni[6].

Dal marzo 2016 al giugno 2018 è Presidente della Commissione Tecnica sui Fabbisogni Standard.[7]

Alle elezioni politiche del 2018 viene eletto alla Camera dei deputati nelle liste del Partito Democratico nella circoscrizione di Parma-Piacenza-Reggio Emilia e diventa Capogruppo in Commissione Bilancio, Tesoro e Programmazione[8].È membro della Commissione parlamentare d’inchiesta sul sistema bancario e finanziario.[9]

Nel settembre 2019 segue Matteo Renzi nella scissione che dà vita a Italia Viva diventando vicepresidente del gruppo parlamentare alla Camera.[10

Alle elezioni politiche anticipate del 25 settembre 2022 viene candidato per la Camera dei deputati come capolista di Azione – Italia Viva nei collegi plurinominali Piemonte 2 – 01 e Piemonte 2 – 02 risultando eletto in quest’ultimo collegio.[15]